#02 AMBIENTALISTI IN CERCA DI PUNTI D'INCONTRO
C'è gente qua e là sulla soleggiata Piazza Santa Maria delle Grazie dove è stata organizzata una manifestazione chiamata “A tutto gas, ma nella direzione sbagliata”. Una manifestante sta parlando a una telecamera accanto a un missile di latta. Dopo un attimo mi rendo conto che la stragrande maggioranza delle persone sulla piazza non è lì per la manifestazione; sono turisti e gente locale che sta giusto godendo del sabato, aspettando di poter entrare a vedere L'ultima cena. In realtà gli effettivi manifestanti sono una dozzina.
I conti non tornano. Circa 40 gruppi e associazioni avevano sottoscritto il manifesto della manifestazione, comprese organizzazioni come Greenpeace, WWF, Fridays for Future—dove sono?
Perfino Legambiente sembra di non esserci. Salvo un attivista: il giovane Luca è arrivato da Torino, perché "in Piemonte non avevano organizzato niente". Perché non ci sono altre persone da Torino con lui? "Beh, hanno mandato l'email per questa manifestazione solo giovedì..." Luca non è sicuro perché non c'è nessuno del Legambiente di Milano neanche.
Luca indossa una maglietta e un cappellino gialli del Legambiente, e perfino una mascherina Legambiente, e ha portato due pezzi di cartone sui quali scrive dopo aver riflettuto un po': "Ministro: il nucleare lo devi abbandonare!" e "Il problema non è dove estrarre il gas: il problema è il gas!"
Accanto al palazzo di fronte alla chiesa ci sono tre striscioni srotolati per terra; due di quelli si riferiscono alle armi nucleari. C'è anche quel missile di latta nonché lattine e bottigliette che contengono "scorie radioattive" e dei volantini contro il nucleare su un tavolino.
Marco Giorgini è un attivista sulla cinquantina e rappresenta l'associazione Mondo senza guerre e senza violenza; è contro il nucleare in tutte le forme. Dopo due chiacchiere con lui comincio a capire perché ci sono così pochi manifestanti, e perché gli attivisti giovani milanesi non ci sono: dal momento che ormai alcuni ambientalisti non sono più contro l'energia nucleare – al contrario, alcuni si dichiarano apertamente pro-nucleare – Giorgini ipotizza che loro non vogliano essere visti insieme ai gruppi completamente anti-nucleare, come quello di Giorgini. "Se la manifestazione fosse stata solo contro il gas, i giovani sarebbero venuti."
Adesso alcuni ambientalisti sostengono che anche se il nucleare non è perfetto, per il momento è l'alternativa "sufficientemente buona" per poter smettere di usare gas. Giorgini non è d'accordo: "Ci vogliono comunque vent'anni per progettare, costruire, testare e poi cominciare a utilizzare un centrale nucleare – e noi siamo già in ritardo [nel fermare il cambiamento climatico]. Dobbiamo cercare altre alternative."
Nel frattempo l'Italia, come tanti altri paesi, continua a essere dipendente del costoso gas importato.
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